martedì 13 aprile 2010

Golosità sottozero: il Gelato

All'inizio era un sorbetto formato da neve e succo di frutta o vino che veniva offerto, in Mesopotamia, nell'antica Roma e nell'antico Egitto, agli invitati ai
banchetti e in questa forma arrivò fino al Cinquecento.
Per diventare cremoso, il gelato dovete aspettare il Settecento, quando furono introdotti nella ricetta,
latte, uova e miele.
Il gelato fa parte della grande tradizione italiana e, negli ultimi tempi, è stato anche rimaneggiato per poter soddisfare le esigenze più diverse.
Ora, infatti,
esistono gelati allo yogurt, alla soia e ipocalorici per chi ha intolleranze al latte oppure vuole semplicemente rimanere in linea.
Un'altra differenza la
riscontriamo tra i gelati artigianali e quelli industriali. I primi hanno una percentuale di aria non superiore al 35-40%, mentre quelli industriali arrivano fino a superare il 100%.

Sono gli ingredienti a fare la differenza tra un gelato ed un altro. Solitamente, per legge, gli ingredienti devono essere esposti in gelateria, in modo che i clienti possano vederli bene.
Il fatto che alcuni ingredienti siano meno "pregiati" di altri non significa che facciano male, ma semplicemente che il gelato sia
più o meno buono.
Ad esempio, può darsi che una gelateria preferisca il liofilizzato di frutta anziché la frutta fresca , oppure che utilizzi dei
grassi vegetali idrogenati a dei grassi vaccini, che danno una consistenza più cremosa.
Ci sono ingredienti, invece, che sarebbe meglio non ci
fossero in assoluto. Si tratta degli aromi cos'ì detti di sintesi , che solitamente sono ottenuti in laboratorio.
Anche per i coloranti vale lo stesso discorso, mi riprometto di evidenziarlo nel prossimo post.


Per capire se un gelato è buono bisogna innanzitutto guardarlo con attenzione, se ci sono bolle ai lati oppure è lucido, inoltre, un gelato veramente buono non deve essere pesante, non deve dare la sensazione di freddo eccessivo, ma solo del sapore di cui è fatto e questo è il risultato di un Gelato ben strutturato, ben Bilanciato.
Spero di averVi dato dolci nozioni, e alla prossima.
Salvatore

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